Azioni concrete e più risorse per contrastare la violenza alle donne e ai femminicidi.
Per noi, è una guerra che si combatte su più fronti usando più strumenti e ampliando risorse economiche per concretizzare idee e progetti. In questi anni i Centri antiviolenza, la Polizia di Stato e alcune Commissioni Pari Opportunità hanno precisato idee, proposte e progetti concreti per contrastare e combattere sul terreno questa tragedia di genere. L’esperienza, la conoscenza delle problematiche si è andata, in questi anni, delineando e ha consentito di acquisire dati per comprendere bisogni e servizi. Il numero di riferimento antiviolenza 1522 funziona, anche se non tutte sono in grado o sono pronte a chiamare e a chiedere aiuto.

Molte non sono riuscite a difendersi e le abbiamo perdute perché, purtroppo, molte cose non hanno funzionato a dovere. Ogni caso è diverso, ma molti indicatori sono comuni e la loro conoscenza può consentire un serio allarme.  
Serve, però, maggiore attenzione, risorse e convinzione.
Sono positivi i segni dichiarativi contro la violenza di genere: gli edifici illuminati di rosso, le panchine rosse, le scarpette rosse, i convegni, i recital, le rappresentazioni teatrali, le serate dedicate e altro che permettono a noi tutti di prendere consapevolezza e posizione, ma le Istituzioni devono fare di più. Devono investire risorse e programmare attività idonee al contrasto, al sostegno e alla prevenzione. Su questo problema che tocca punti sensibili di civiltà e di democrazia devono spendersi con convinzione e continuità.

Con vergogna il pensiero va alle donne migranti, alle loro sofferenze e umiliazioni. Rendiamole sicure almeno sul nostro territorio. 

Segnaliamo il convegno dell’Univerdsità di Udine, sull’argomento:

Strategie di contrasto contro la violenza di genere, Università di Udine

Segnaliamo inoltre il comunicato delle “Donne in nero”

Ci vogliamo vive e libere dalla violenza