riceviamo da P.C. e volentieri pubblichiamo

 

Forse non tutti saranno d’accordo, ma io sento di dedicare un post per questo Natale a questa immagine.

La donna ritratta si chiama Yocheved Lifschitz è una israeliana che per quindici giorni ha conosciuto la prigionia di Hamas. In questa incredibile inquadratura prima del definitivo rilascio, saluta i suoi carcerieri con una stretta di mano e delle parole simboliche molto eloquenti: Schalom/Saalam che sia in ebraico che in arabo oltre al saluto significano ed augurano la pace. All’età di 85 anni, ricordando il suo ultradecennale impegno per la pace nella martoriata terra di Palestina, ha trovato la forza per un gesto sorprendente, che ha spiazzato per concretezza e coraggio. La foto ha fatto il giro del mondo e molti l’hanno commentata, per lo più in maniera negativa addirittura insultando la pacifista ebraica per aver dimostrato debolezza e tradito la causa del suo popolo. Lei nelle interviste immediatamente successive, non ha negato le violenze subite, non ha assecondato compromessi con Hamas, ma ha dimostrato con un semplice gesto di fraternità che l’unica strada per la pace non solo in quella terra, ma in ogni parte del mondo è costruire ponti e dialoghi con tutti, perfino con i nemici.

Credo che tutti noi possiamo riconoscerci in quel gesto di pace, se davvero vogliamo essere fattivi attori di una società migliore, che vince le differenze e le discriminazioni, che si afferma per la solidarietà reciproca e non per distruggere con avidità e violenza la possibilità di esistenza di questo mondo, allora dobbiamo dare un assoluto valore a questa immagine che c’insegna ad essere veramente umani. Ancora una volta è una donna che sconvolge la storia umana.

PC